L'UOMO SUL TETTO di Maj Sjöwall e Per Wahlöö - Recensione

Se oggi esiste un genere definito “giallo nordico” lo dobbiamo anche a Sjöwall e Wahlöö. Prima dei grandi nomi come Larsson e Menkell il giallo procedurale svedese ha conosciuto il duo di marito e moglie che tra gli anni 60 e 70 ha dato alla luce una serie di romanzi con protagonista l’ispettore Martin Beck e la squadra mobile di Stoccolma. 


LA TRAMA:

Martin Beck dirige l’indagine sull’efferato omicidio dell’ex commissario di polizia Stieg Nyeman brutalmente assassinato a colpi di baionetta nella sua stanza d'ospedale dove si trova ricoverato. L’inchiesta porterà gradualmente alla luce il regno del terrore che ‘Abominevole uomo di Saffle’, cosi era conosciuto Nyeman, aveva creato in oltre 40 anni di servizio, portando a una lunga lista di sospettati che in un modo o nell’altro sono accumunati da esperienze di maltrattamenti e violenza da parte del commissario Stieg Nyemar e dei suo subalterni.


I libri di Maj Sjöwall e Per Wahlöö comparvero in Italia negli anni Settanta per Garzanti che pubblicó qualche libro della serie di Martin Beck.  Ma è grazie alla Sellerio, dietro consiglio di Andrea Camilleri, grande lettore e ammiratore dello stile dei due coniugi svedesi,  se ora abbiamo a disposizione la serie completa tradotta in italiano ( Camilleri li farà leggere anche a Montalbano, che nella vampa d' agosto passa due ore con «un bello romanzo poliziesco di dù autori svidisi che erano marito e mogliere») .

L’UOMO SUL TETTO è caratterizzata da una trama molto lineare e semplice  nell'arco di appena 24 ore. Il contesto socio-politico-economico della società svedese è una  parte indispensabile allo svolgersi dell'indagine che in questo caso focalizza l'interesse non tanto su chi sia il colpevole, lo scopriamo infatti piuttosto presto, ma su cosa gli possa essere successo per averlo spinto a commettere un tale efferato gesto di spietata violenza.  Mano mano che il passato di Stieg Nyeman si svela il lettore sperimenta un senso di ingiustizia e i ruoli si invertono:  la vittima diventa il carnefice e il killer un uomo spinto a oltrepassare il limite da un sistema ingiusto e corrotto.

 
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L'UOMO SUL TETTO è un libro breve di 286 pagine dallo stile conciso e sbrigativo e un'atmosfera di altri tempi, centrali di polizia dove l’aria è satura d fumo di sigaretta e gli sviluppi delle indagini si misurano in suole di scarpe consumate e taccuini fitti di appunti.  Una storia imperfetta dove gli errori umani e il cameratismo hanno prodotto una reazione a catena di effetti irrimediabili che i poliziotti,  descritti come persone e non eroi , che cercano di dare il loro meglio per recuperare ma sono infine inveitabilmente travolti dagli eventi.

L'UOMO SUL TETTO è il settimo volume di una serie di dieci che può essere letto singolarmnete senza dover prima seguire l'ordine cronologico. Ancora oggi molto attuale questa serie ha anche dato il nome a un prestigioso premio letterario elargito dalla Accademia svedese degli scrittori di gialli ( Il Martin Beck Award ) per i migliori romanzi di genere.

Tra le mie prossime letture ci sarà sicuramente il recupero della serie per intero e visione dell'omonimo film tratto dal romanzo del 1976.

Ho scoperto questo libro mentre ero alla ricerca di autori che avessero gettato le basi della letteratura giallistica europea a dimostrazione del fatto che il consiglio di un bravo libraio vale più di tutti i motori di ricerca. Come sempre se anche tu hai letto la serie o hai qualche autore da farmi scoprire lasciami un commento o usa il form qua di fianco per mandarmi un suggerimento.

 

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