Glaswegian Noir : Bloody January di Alan Parks

( ATTENZIONE- QUESTO LIBRO NON  È TRADOTTO IN ITALIANO)

Pubblicato da Canongate
320 pagine
Poliziesco/Noir
Lo trovi qui: Amazon ( e-book in lingua originale)

★★★★★

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Gangster, violenza e poliziotti corrotti sono le caratteristiche del debutto noir/poliziesco di Alan Parks. Ti presento il Detective Harry McCoy e la sua recluta, Wattie che lavorano a un caso che svelerà il lato più oscuro di Glasgow.

Ambientato nella prima, gelida settimana del Gennaio 1973, Bloody January inizia nella prigione di Barlinnie, dove McCoy viene convocato a seguito della richiesta da parte di un detenuto che parrebbe avere un messaggio urgente per lui: una donna di nome Lorna verrà uccisa il giorno seguente. Niente informazioni, solo un nome. Per senso del dovere e sorpreso dall'inattesa e inusuale soffiata da parte di qualcuno che neppure ha contribuito a mettere dentro, McCoy identifica una potenziale vittima ma non è in grado di prevenire il suo omicidio che porterà a una serie di pericolose indagini sugli eventi grotteschi che seguiranno.

Non saprei proprio da dove cominciare a lodare questo libro .

Non riesco ancora a credere che si tratti di un debutto. Ora, se sei un lettore esperto, probabilmente hai sviluppato un sesto senso che ti permette di sentire la confidenza che certi scrittori stagionati hanno con le loro storie, il modo in cui scelgono esattamente l'aggettivo giusto che appartiene a una certa descrizione. E così è anche Bloody January dove già dalla prima pagina puoi vedere e sentire Glasgow, 1973. Lo stile di Parks è evocativo, ben studiato e la caratterizzazione dei personaggii è assolutamente eccezionale. ***Ti avverto, questo non è il libro giusto per te se ti senti facilmente offeso da un uso del linguaggio forte, la descrizione della violenza ti impressiona e non sei a tuo agio con la misoginia e i contenuti per adulti **
A me personalmente niente di tutto questo disturba in quanto sono convinta che contribuisca a  creare un'esperienza a 360 gradi per il lettore e aggiunga autenticità ai personaggi. ( Con le dovute considerazioni, in un certo senso l'ho trovato molto simile al modo in cui in  Uomini che odiano le donne  niente viene indolato e risparmiato al lettore).

La trama è un'indagine di livello base, non esattamente originale, ma non è questo il punto. La scrittura di Parks è assolutamente irresistibile, così come Harry Vincent McCoy, che è destinato a sedersi nel mio personale Olimpo tra altri detective come Harry Hole, Rocco Schiavone e Mia Kruger. McCoy è il tipo di poliziotto della vecchia guardia che traccia una linea molto debole tra il bene e il male e ovviamente, non trova implicazioni morali nell'uso di amicizie ambigue per servire la giustizia.

È un uomo distrutto, con una vita emotiva desolata, traumatizzato da eventi del passato che vengono appena menzionati, lasciando aperto all'interpretazione non solo ciò che è stato detto, ma soprattutto ciò che non lo è stato. È l'antieroe noir perfetto che è anche il cattivo, con alcuni aspetti della sua personalità sepolti nel profondo sotto strati di spietato sarcasmo e cinismo che possono magari comprargli una sorta di redenzione. Ciononostante, le sue ore fuori servizio le passa a bere pesantemente, intrattenendo rapporti più che amichevoli con le prostitute e attingendo a piene mani dalla piccola scorta di droghe nel deposito della polizia. Con le droghe e perso nei fumi dell'alcol però  McCoy da' il suo meglio, attivando uno spiccato senso deduttivo che lo aiuta a procedere nelle indagini con una buona dose di paranoia e spinto dalla bieca vendetta e dal suo stesso senso di giustizia distorta.
Nella visione del modo di Parks peró, McCoy non è solo. Nessuno dei personaggi del romanzo sembra essere libero da un qualche tipo di corruzione. A diversi livelli e per molte ragioni diverse.

No, ne la trama o McCoy sono nuovi al genere ma Bloody January è un poliziesco a tinte scure dal ritmo incalzante in grado di suscitare sentimenti così forti sul quale davvero vale la pena investire tempo e denaro.
 


Il libro non è ancora stato tradotto in Italiano ( io lo vedrei davvero bene nel cataologo Einaudi) ma se vuoi puó provare a leggerlo in inglese. Dentro ci trovi delle parole che vengono da una variante vernacolare dell'inglese che si chiama Scots, che è lo stesso inglese che conosci tu ma con qualche termine che ti suonerà strano ( le coniugazioni negative di tutti i modali non hanno il not ma -nae  e quindi ti troverai a leggere didnae, cannae, havenae e wouldnae ecc.)  Come sempre ti consigli la versione in e-book perchè puoi cliccare sulla parola che non conosci e avere la traduzione immediata.

Come sempre, se vorrai leggerlo, fammi sapere cosa ne pensi o magari, consigliami tu un libro usando il form qui di fianco ( o se sei dal cellulare, di sotto).

Buona lettura!